lunedì, 06 Marzo 2023
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I “Giovedì della cultura” eccezionalmente sono due: giovedì 9 e lunedì 13 marzo!!!

Doppio appuntamento con i “Giovedì della cultura” della Fondazione Cassamarca, appuntamenti settimanali ospitati, alle ore 18, a Casa dei Carraresi.

Sono previsti, infatti, un appuntamento giovedì 9 marzo ed uno (eccezionalmente di lunedì) il 13 marzo

Il 9 marzo il tema sarà:  “I passi delle donne: manifesto al femminile sul cammino della vita”

 Relatrice è Alessandra Beltrame, che presenterà il suo nuovo libro “Il viaggio delle donne” (Ediciclo) uscito il 3 marzo in libreria. Dialogheranno con lei sul tema del camminare: Cristina Favretto (esperta di slow tourism); Vania Marsonetto, (psicologa esperta di mindfullness), Flavia Brazzoduro (women’s fitness trainer, ideatrice del nordik workout). Moderatrice è Francesca Neroni, presidente di Progetto Donne Veneto APS, che ha collaborato con Fondazione Cassamarca alla realizzazione dell’evento.

 Il tema – C’è un femminile nel viaggiare, un incedere particolare, un modo diverso di muovere il corpo e la mente, c’è una sensibilità caratterizzante che cambia il modo di intraprendere un percorso. Alessandra Beltrame si mette nuovamente in cammino, questa volta facendosi accompagnare da una moltitudine di donne. Incontri reali e letterari, per scelta solo femminili, dal Sudafrica al Guatemala, dalle pescatrici della Galizia alle yemenite nei loro harem, dalle artiste alle attiviste. Cerca in loro il senso del viaggio, e del potere della differenza che le donne portano alla società e all’umanità tutta, nel loro essere nomadi per sempre sui sentieri tortuosi e in salita dei diritti, della libertà e per la pace. Un’esplorazione personalissima che intreccia una moltitudine di esperienze, per riflettere sull’incompiuta strada della parità di genere e della rappresentanza femminile.

Alessandra Beltrame, (Treviso, 1964), vive fra Milano e Udine. Laureata in Scienze Politiche a Firenze, giornalista dal 1990, ha cominciato a lavorare nella redazione del quotidiano Messaggero Veneto e ha collaborato con i più importanti gruppi editoriali. Freelance dal 2013, ha scritto reportage di viaggio da Centro America, Russia e Australia, e ha percorso molti cammini storici, culturali e naturalistici, raccontandoli per varie testate e nei suoi libri. Dal 2018 dirige “In Alto”, rivista della Società Alpina Friulana, edita dal 1890. Nel 2017 ha pubblicato Io cammino da sola, memoir in cui ha affrontato l’esperienza del viaggio come emancipazione femminile. Nel 2019 è uscito Nati per camminare, un saggio sulla vita nomade come salvezza. Il viaggio delle donne (Ediciclo, 2023) è il suo ultimo libro.

L’appuntamento del 13 marzo (ore 18) sarà dedicato al tema “Dante icona Pop”.  

Relatore è lo scrittore Gian Domenico Mazzocato

 Il tema

Mazzocato ci propone una proposta di Dante tra filologia e suggestioni contemporanee. Attorno alla metà del 1300 un innamoratissimo del grande fiorentino, Giovanni Boccaccio, così descriveva (cap. 20 del Trattatello in laude di Dante): “…di mediocre statura… e era il suo andare grave e mansueto, d’onestissimi panni sempre vestito in quello abito che era alla sua maturità convenevole. Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso”. Mai avrebbe pensato che il volto del padre della lingua, che anche lui nobilitò col suo Decameron, avrebbe avuto nei secoli tanto successo. Perché c’è un “altro” Dante, oltre l’autore della Divina Commedia e della Vita Nuova. Nella pubblicità, nelle figurine, nei romanzi, nei film, nelle parodie, nei giochi e nei videogiochi, nei libri di testo, nei fumetti, nei francobolli, nelle interpretazioni di infiniti illustratori antichi e moderni. E, da non credere per uno scrittore che ha cacciato all’inferno tutti i papi contemporanei, negli entusiastici documenti della Chiesa.

Gian Domenico Mazzocato è considerato uno dei più raffinati narratori della storia e della cultura veneta. Il suo Ti racconto la Divina Commedia è stato uno dei libri più venduti in Italia nell’anno dantesco. Fin dal romanzo d’esordio (Il delitto della contessa Onigo, premio Gambrinus Mazzotti) narra il Veneto della fame. Fulvio Tomizza dice che lo scrittore trevisano ha inaugurato la saga degli ultimi e dei diseredati veneti. È traduttore della grande storiografia latina (Tito Livio e Tacito), del favolista Fedro e di Venanzio Fortunato.

I romanzi: Il bosco veneziano, Il caso Pavan (finalista Premio Chianti), Tanaquil l’etrusca, Delitto sulla collina proibita, Il castrato di Vivaldi (finalista premio Strega). Le raccolte di racconti: Gli ospiti notturni, Veneto oscuro, Colline incantate. Un testo teatrale sul primo conflitto mondiale, Mato de guera, ha riscosso premi in tutto il mondo e gli è valso il riconoscimento di miglior autore contemporaneo al festival internazionale del teatro di Pesaro. Le sillogi poetiche: Il fuoco vecchio, Straniarsi è qui, Dalla selva delle esili memorie. L’ultima, Il loro nome è già urlo, ha in questi mesi raccolto premi nazionali e internazionali. È presidente emerito dell’Ateneo di Treviso. Ha un suo sito www.giandomenicomazzocato.it.


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