venerdì, 17 Febbraio 2023
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Mario Botter…il “rabdomante degli affreschi”

Proseguono i “Giovedì della cultura”, appuntamenti settimanali ospitati, alle ore 18, a Casa dei Carraresi. L’appuntamento del 23 febbraio è intitolatoIl “rabdomante” degli affreschi. Scoperte, salvataggi e restauri di Mario Botter”.

Relatrice è Natalina Botter, figlia di Mario.

Il tema

Sarà ripercorsa la vita artistica di Mario Botter, partendo dai primi restauri e scoperte, nel 1922, a Villa Barbaro di Maser assieme al padre Girolamo, noto per aver staccato l’intera Storia di Sant’Orsola dalla ex chiesa di Santa Margherita nel 1883. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Mario Botter ebbe l’occasione di constatare che dai muri delle molte case distrutte affioravano tracce di affreschi. Cominciò così a copiare sul posto tante decorazioni che, purtroppo, con la fretta delle demolizioni e dei poco accurati restauri, andarono perdute. La sua passione di ricercare sotto l’intonaco di vecchie case le “meravigliose tappezzerie” (così erano chiamati gli affreschi delle facciate trevigiane), impressionò Giovanni Comisso che lo definì “Rabdomante degli affreschi”. L’abbozzo della pittura, che riportava su ogni tipo carta che teneva sempre in tasca, veniva poi scrupolosamente riprodotta in scala 1/10 ad acquarello, con misure e colori annotati sullo schizzo. Mario Botter dedicò tutta la vita alla scoperta e al restauro di affreschi all’interno e all’esterno di case, palazzi e chiese trevigiane come il Tempio di San Francesco, la chiesa di Santa Lucia, come pure Palazzo dei Trecento, Ca’ da Noal e molti altri luoghi.

Natalina Botter nasce a Treviso in una famiglia di artisti e noti restauratori, e cresce a contatto con l’arte e la cultura. Giovanissima si avvicina alla pittura, acquisendo la tecnica del restauro di quadri su tela dal maestro Giuseppe (Bepi) Fini e del restauro di affreschi lavorando a fianco del padre Mario. Ha collaborato con Giuseppe Mazzotti all’allestimento di mostre, come quella su Arturo Martini al Museo di Santa Caterina (1987). Al fianco di questo maestro, ha iniziato un’opera di divulgazione, in Italia e all’estero, del patrimonio storico e artistico di Treviso e del Veneto. Attingendo al suo vasto repertorio di conoscenze ed esperienze, continua a dedicarsi alla diffusione delle espressioni culturali del territorio e da oltre 50 anni opera come guida e interprete. E’ laureata in Lingue e Letterature straniere e ha insegnato nelle scuole superiori trevigiane, senza mai abbandonare la passione per disegno, pittura e fotografia. Nel 2022 è uscito il suo libro Sara Un ritratto nella Treviso del Novecento. Con il marito Franco Vivian ha collaborato alla pubblicazione dei volumi Angoli di Treviso e Treviso città gioiosa. Per il suo impegno in ambito artistico e culturale ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.


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