lunedì, 06 Maggio 2024
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Gigi Riva, inviato di guerra de l’Espresso, ai Giovedì della Cultura

Gigi Riva, giornalista inviato di guerra e scrittore, è l’ospite dell’appuntamento settimanale con i “Giovedì della cultura” del 9 maggio 2024. Ci parlerà di “La letteratura dal vero. Diario di un inviato di guerra”.

Il tema “Sono stato e sono anzitutto un giornalista, per oltre vent’anni inviato di guerra tra Balcani e Medioriente. Nella penna mi sono rimaste mille storie che, secondo me, meritano una meditazione e un passo più lungo rispetto agli articoli per i media. Così ho deciso, da alcuni anni, di scrivere dei libri dove riversare storie che sarebbero rimasto solo nei miei taccuini. Usando la tecnica che si definisce “letteratura del vero”. La guerra, come tutte le situazioni estreme, fa emergere il peggio, ovviamente, ma anche il meglio dell’umanità proprio perché estremizza i sentimenti e le pulsioni di noi umani. Dunque, è per certi versi un osservatorio privilegiato per comportamenti perenni immutabili. Perché la nostra essenza, il nostro modo di comportarci in fondo non sono poi così cambiati dagli albori della civiltà ai giorni nostri. Di tutto questo vorrei parlare narrando al pubblico storie individuali che si fanno universali quando sullo sfondo ci sono eventi epocali capaci di sconvolgere un’esistenza”.

Gigi Riva, bergamasco, a 19 anni è giornalista praticante al Giornale di Bergamo. A 21 è giornalista professionista e passa al Giorno di Milano, dove a 26 anni è inviato speciale e segue i principali eventi italiani ed esteri. Dal 1989 comincia a occuparsi di politica estera e segue i conflitti nei Balcani degli Anni ‘90. Nel 1997 passa a D – La Repubblica come responsabile dei reportage. Dal 2001 al 2002 è direttore de Il giornale di Vicenza. Nel 2003 entra all’Espresso come inviato speciale e si occupa soprattutto di guerre in Medioriente (Iraq, Siria, Israele-Palestina). Dal 2012 al 2016 caporedattore centrale de l’Espresso e oggi è editorialista de l’Espresso e di Domani.

E’ autore di numerosi libri, tra i quali: Jugoslavia il nuovo Medioevo (Mursia 1992), J’accuse l’Onu” (Parigi 1995, uscito in Italia col titolo “L’Onu è morta a Sarajevo”, Il Saggiatore 1995), I muri del pianto (Utet-De Agostini, Torino 2005), Le dernier pénalty (Seuil, Parigi 2016, uscito in Italia col titolo “L’ultimo rigore di Faruk”, Sellerio 2016). Il libro ha vinto il “Prix Etranger Sport et Littérature” assegnato dall’ “Association des Ecrivains Sportifs” al miglior libro straniero uscito in Francia nel 2016 ed è stato nella cinquina dei finalisti del “Prix Jules Rimet”. In Italia nel 2017 ha vinto la il Concorso letterario Coni per la sezione narrativa e ha ottenuto la menzione speciale al premo “Antonio Ghirelli”. Autore anche di Non dire addio ai sogni (Mondadori, 2020), premio selezione Bancarella Sport 2021 e Il più crudele dei mesi (Mondadori 2022), premio “Segafredo-Zanetti – Un libro per la serie TV”.

Ha scritto soggetto e sceneggiatura dei film “Il Carniere” (1997, premio Amidei per la sceneggiatura e nomination al David di Donatello); “Nema problema (2004), “Il sorriso del capo (2011); “Luci per Ustica” (2023, Audience Award al Biografilm International Festival di Bologna

Ricordiamo che il ciclo di conferenze della Fondazione Cassamarca prevede un incontro ogni giovedì alle 18, da qui al 30 maggio 2024, a Casa dei Carraresi, con qualche incursione anche alla Chiesa di Santa Croce per gli eventi musicali. Iniziati nel 2019, gli appuntamenti settimanali sono stati sino ad oggi 156.

Tra le novità, in collaborazione con il ristorante Ai Brittoni, situato a piano terra di Casa dei Carraresi, sarà possibile fermarsi a cena e degustare un menù studiato di volta in volta in base al tema della conferenza e proposto al prezzo fisso di 30 Euro.  Il menù del 9 maggio è dedicato a “Il cibo che unisce”.


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