Prosegue il ciclo di conferenze promosso dalla Fondazione Cassamarca dedicato a due grandi temi, “Classico” e “Universo”, che saranno affrontati, nelle loro molteplici declinazioni, da personalità della cultura e della scienza.
L’appuntamento del 21 ottobre 2021 sarà dedicato a “Etica e politica nel cristianesimo antico”. Relatore è Don Stefano Didonè, docente di Teologia fondamentale negli istituti teologici trevigiani e presso la Facoltà teologica del Triveneto. È direttore di Studia Patavina e collabora con l’Osservatorio Giovani.
Il messaggio universale e dirompente del cristianesimo non è riducibile alle vicende della chiesa imperiale di Costantino. L’amor Dei non rende i cristiani estranei ma solidali con la storia degli uomini e delle donne di ogni tempo. Agápe e polis sono i due fuochi attorno ai quali si posiziona la nova religio cristiana nel suo rapporto con il mondo. Non senza una certa tensione. La categoria di agápe non è riducibile all’amore romantico, ma assume valenza politica e insieme escatologica. Nelle scritture neotestamentarie la dialettica fra la legge e l’amore, il contrasto fra spirito e lettera, il concetto di destino e il senso dell’esperienza religiosa sono temi dominanti. Come già l’apostolo Paolo aveva intuito, il destino della religione è indissociabile dal comandamento dell’amore che salva. Una questione di civiltà ancor prima che di fede.
IL PENSIERO GIURIDICO DI ALEXSANDRE KOJÈVE
Fisica e Universo ai “Giovedì della cultura”