venerdì, 10 Marzo 2023
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Con Gian Domenico Mazzocato alla scoperta di …Dante icona Pop

Eccezionalmente un “Giovedì della cultura” è anticipato a lunedì!

L’appuntamento del 13 marzo (ore 18) sarà dedicato al tema “Dante icona Pop”.  Relatore è lo scrittore Gian Domenico Mazzocato

Mazzocato ci propone una proposta di Dante tra filologia e suggestioni contemporanee. Attorno alla metà del 1300 un innamoratissimo del grande fiorentino, Giovanni Boccaccio, così descriveva (cap. 20 del Trattatello in laude di Dante): “…di mediocre statura… e era il suo andare grave e mansueto, d’onestissimi panni sempre vestito in quello abito che era alla sua maturità convenevole. Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso”. Mai avrebbe pensato che il volto del padre della lingua, che anche lui nobilitò col suo Decameron, avrebbe avuto nei secoli tanto successo. Perché c’è un “altro” Dante, oltre l’autore della Divina Commedia e della Vita Nuova. Nella pubblicità, nelle figurine, nei romanzi, nei film, nelle parodie, nei giochi e nei videogiochi, nei libri di testo, nei fumetti, nei francobolli, nelle interpretazioni di infiniti illustratori antichi e moderni. E, da non credere per uno scrittore che ha cacciato all’inferno tutti i papi contemporanei, negli entusiastici documenti della Chiesa.

Gian Domenico Mazzocato è considerato uno dei più raffinati narratori della storia e della cultura veneta. Il suo Ti racconto la Divina Commedia è stato uno dei libri più venduti in Italia nell’anno dantesco. Fin dal romanzo d’esordio (Il delitto della contessa Onigo, premio Gambrinus Mazzotti) narra il Veneto della fame. Fulvio Tomizza dice che lo scrittore trevisano ha inaugurato la saga degli ultimi e dei diseredati veneti. È traduttore della grande storiografia latina (Tito Livio e Tacito), del favolista Fedro e di Venanzio Fortunato. I romanzi: Il bosco veneziano, Il caso Pavan (finalista Premio Chianti), Tanaquil l’etrusca, Delitto sulla collina proibita, Il castrato di Vivaldi (finalista premio Strega). Le raccolte di racconti: Gli ospiti notturni, Veneto oscuro, Colline incantate. Un testo teatrale sul primo conflitto mondiale, Mato de guera, ha riscosso premi in tutto il mondo e gli è valso il riconoscimento di miglior autore contemporaneo al festival internazionale del teatro di Pesaro. Le sillogi poetiche: Il fuoco vecchio, Straniarsi è qui, Dalla selva delle esili memorie. L’ultima, Il loro nome è già urlo, ha in questi mesi raccolto premi nazionali e internazionali. È presidente emerito dell’Ateneo di Treviso. Ha un suo sito www.giandomenicomazzocato.it.


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