Quirino Bortolato, socio dell’Ateneo Veneto, sarà l’ospite, il 19 ottobre alle 18, dei “Giovedì della cultura” con una conferenza dal titolo “Giuseppe Sarto, Pio X: un poliedrico prete trevigiano tra innovazione, conservatorismo e reazione”.
L’incontro si tiene a pochi giorni dalla conclusione della Peregrinatio Corporis del Santo nel suo paese Natale: Riese Pio X.
Il tema: l’8 dicembre 1965, solennità dell’Immacolata Concezione, il Concilio Vaticano II chiuse i suoi lavori, iniziati l’11 ottobre 1962. Durante questo periodo i vescovi cattolici discussero gli argomenti riguardanti la vita interna della Chiesa e la sua apertura alle istanze nel mondo contemporaneo.
A poco a poco nacquero difficoltà nell’attuazione dei documenti conciliari, che sembravano non corrispondere pienamente ai suggerimenti di Giovanni XXIII, che aveva indicato nell’approfondimento e nell’esposizione della “dottrina certa e immutabile della Chiesa” lo scopo del Concilio.
Alcuni pronunciamenti del Concilio sembravano contraddire alcuni elementi della dottrina tradizionale, soprattutto nei confronti dell’ecumenismo e della libertà religiosa.
Per questo il Concilio fu considerato una vera e propria rivoluzione della dottrina della Chiesa, sia da parte dei “progressisti”, che valutavano positivamente l’apertura al mondo nel modo prospettato dal Concilio, sia da parte dei “tradizionalisti”, che invece erano fortemente critici sulle riforme.
Questa situazione ha comportato anche una revisione delle opinioni riguardanti Pio X, che aveva raggiunto l’apice del riconoscimento della sua opera pastorale appena 11 anni prima con la canonizzazione (29 maggio 1954).
Egli fu visto con sospetto crescente dai “progressisti” e sempre più apprezzato dai “tradizionalisti”, con esperienze nuove e laceranti, come ad esempio i preti operai e il ritorno alla messa tridentina in latino.
Dagli anni Ottanta del secolo scorso è in atto un’attenta opera di ricerca storica ed interpretativa della figura e dell’opera di San Giuseppe Sarto.
Quirino Alessandro Bortolato, classe 1946, è laureato in fisica e ha insegnato per 42 anni nelle scuole superiori. Si occupa di storia locale, con particolare riguardo all’emigrazione, ai papi del XX secolo, alla storia della fisica e della matematica, soprattutto di quella rinascimentale e di quella trevigiana. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, frutto di collaborazioni nazionali ed internazionali, per i legami con Argentina, Brasile, Polonia e Sud Australia. Ha avuto due riconoscimenti dal CONI nel 2013 e nel 2016. È socio ordinario dell’Ateneo di Treviso dal 1993.
Ricordiamo che il ciclo di conferenze della Fondazione Cassamarca prevede un incontro ogni giovedì alle 18, da qui al 30 maggio 2024, a Casa dei Carraresi, con qualche incursione anche alla Chiesa di Santa Croce per gli eventi musicali.
Tra le novità, in collaborazione con il ristorante Ai Brittoni, situato a piano terra di Casa dei Carraresi, sarà possibile fermarsi a cena e degustare un menù studiato di volta in volta in base al tema della conferenza e proposto al prezzo fisso di 30 Euro. Tema della serata del 19 ottobre sarà “I piatti dei papi tra innovazione, conservatorismo e reazione”
Il prossimo incontro sarà il 26 ottobre con Patrizia Marzaro (docente di Diritto Amministrativo presso Università di Padova), che parlerà di “Narrazione e dialogo sulla complessità della tutela del paesaggio”
L’iniziativa è sostenuta da Carlo Alberto Srl.
Galleria dello sport