Vent’anni dopo il convegno internazionale Venanzio Fortunato e il suo tempo (Treviso 2001), che giungeva a distanza di dieci anni dal congresso internazionale Venanzio Fortunato tra Italia e Francia (Treviso 1990), si terranno a Treviso tre giornate di studi che faranno il punto della situazione nel campo degli studi fortunaziani.
Saranno presenti studiosi italiani e stranieri, fra i maggiori specialisti della letteratura mediolatina, che presenteranno le loro ricerche, discuteranno le più recenti acquisizioni della critica e comunicheranno inediti contributi, tanto su aspetti già toccati nei precedenti convegni quanto su nuove prospettive di ricerca, inclusa la fortuna letteraria ed artistica del poeta di Valdobbiadene.
Il Convegno è organizzato dall’Università di Verona e da Fondazione Cassamarca con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza, dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e della Deputazione di Storia Patria per le Venezie.
Il Comitato Scientifico è composto da Luigi Garofalo (Presidente Fondazione Cassamarca), Edoardo Ferrarini (Università degli Studi di Verona), Donatella Manzoli (Sapienza Università di Roma) e Paolo Mastandrea (Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti)
Illustri i relatori che si alterneranno: Paolo Mastandrea (Università Ca’ Foscari, Venezia; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti); Martina Venuti (Università Ca’ Foscari, Venezia); Stefano di Brazzano (Liceo Classico F. Petrarca, Trieste); Carlo Pelloso (Università degli Studi di Verona); Giorgio Fossaluzza (Università degli Studi di Verona); Francesco Stella (Università di Siena); Gaëlle Herbert de La Portbarré-Viard (Aix-Marseille Université); Flavia De Rubeis (Università Ca’ Foscari, Venezia); Antonietta Iacono (Università degli Studi di Napoli Federico II); Armando Bisanti (Università degli Studi di Palermo); Donatella Manzoli (Università di Roma); Sylvie Labarre (Le Mans Université); Edoardo Ferrarini (Università degli Studi di Verona); Laure Chappuis Sandoz (Université de Neuchâtel); Rossana Barcellona (Università di Catania); Massimo Manca (Università di Torino); Tiziana Brolli (Università degli Studi di Padova); Ornella Fuoco (Università della Calabria).
Venanzio Fortunato – Nato a Duplavenis, l’odierna Valdobbiadene, tra il 530 e il 540, e formatosi nella Ravenna riconquistata da Belisario all’Impero bizantino, Venanzio Fortunato intorno al 565 lasciò la sua patria per recarsi nella turbolenta Gallia dominata dai re merovingi: per sciogliere un voto a san Martino come scrive lui, più probabilmente per cercare successo in un paese che della cultura latina riconosceva e ammirava la superiorità. Per il suo straordinario talento, Fortunato trovò quel successo che aveva cercato e guadagnò da subito l’ammirazione incondizionata dei suoi ospiti (sovrani, aristocratici, notabili e vescovi). Dopo aver peregrinato per numerose città della Gallia, si fermò a Poitiers, presso il monastero fondato dalla regina Radegonda. A Poitiers chiuderà da vescovo i suoi giorni nei primi anni del nuovo secolo. Erede della raffinata tradizione letteraria classica e tardoantica, egli inaugura la millenaria stagione della poesia mediolatina e conoscerà una immensa fortuna. Numerose sono le testimonianze della fama e dell’apprezzamento di cui godette: dall’epitaffio per lui composto da Paolo Diacono al primo verso del XXXIV canto dell’Inferno dantesco. Con autorità pareggiata a quella dei classici, Fortunato è stato un modello di stile e di eleganza anche oltre il medioevo: «con lui semplicemente non si poteva gareggiare» – come scrisse Gustavo Vinay – «perché il suo fascino si identificava con il fascino stesso della Poesia».