L’appuntamento del 5 maggio sarà dedicato al tema: “Musica, movimento e animazione d’autore: Jiri Trnka e Michael Dudok De Wit”. La conferenza si terrà alle ore 17.
Saranno presenti Andrijana Ružić, autrice del volume “Michael Dudok de Wit – A Life in Animation, CRC Press” (Taylor and Francis Group, 2020) e Marco Bellano, autore di “Vàclav Trojan – Music composition in Czech Animated Films” (CRC Press, Taylor and Francis Group, 2020).
Il libro Michael Dudok de Wit – A Life in Animation offre uno sguardo unico sulla carriera del regista Michael Dudok de Wit; tratta la produzione di tutti i suoi film, il suo peculiare metodo di lavoro schiudendo di poco anche la sua vita privata. La biografia di questo maestro europeo dell’animazione in 2D, nato nei Paesi Bassi e con l’indirizzo a Londra, è la prima panoramica completa della sua opera canonica ed è anche arricchita da un personale glossario di animazione scritto da Michael Dudok de Wit, una ricezione critica del suo corpo di lavoro con un ampio contributo dei suoi colleghi e collaboratori. Visivamente e tematicamente, il suo stile di animazione poetico e singolare differisce dal resto della produzione di animazione indipendente contemporanea. Questo libro rivela ciò che ancora sfida ed entusiasma Dudok de Wit nell’arte dell’animazione e perché ancora continua a credere nella bellezza dell’animazione fatta a mano.
Michael Dudok de Wit (1953) è nato nei Paesi Bassi. Dopo la scuola ha studiato incisione a Ginevra e animazione a Farnham, in Inghilterra, dove ha realizzato il suo primo film “The Interview”. Dopo aver lavorato per un anno a Barcellona si è stabilito a Londra nel 1980. Lavorando come freelance con diversi studi, in particolare con la società di produzione Richard Purdum Productions, ha diretto e animato molti spot pubblicitari premiati per la televisione e il cinema. Nel 1992 ha creato il suo cortometraggio “Tom Sweep”, seguito da “The Monk and the Fish” che è stato realizzato presso lo studio Folimage, in Francia. Questo film è stato nominato per un Oscar e ha vinto un César. Il suo cortometraggio più noto “Father and Daughter” ha vinto il Grand Prix ad Annecy, un Oscar e un premio BAFTA. Nel 2004 ha completato il suo cortometraggio “The Aroma of Tea” e recentemente ha scritto e diretto il lungometraggio “The Red Turtle” in Francia con Prima Linea Productions. “The Red Turtle” è stato coprodotto dallo Studio Ghibli, Giappone. È stato nominato all’Oscar (2017) e ha vinto il Premio Speciale Un Certain Regard, Festival di Cannes 2016, oltre a numerosi altri premi internazionali. Michael illustra anche libri e tiene masterclasses sull’animazione presso college e università d’arte nel Regno Unito e all’estero.
Andrijana Ružić si è laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano, Italia, dove si è innamorata dell’arte di disegni animati. Si è specializzata in Storia del cinema d’animazione sotto la guida di Giannalberto Bendazzi: l’argomento della sua tesi di laurea è stato l’opera di due imprevedibili spiriti della scena dell’animazione indipendente americana, John e Faith Hubley, e il loro Storyboard Studio a New York. Come studiosa indipendente ha partecipato a numerose conferenze di studi sull’animazione presentando i lavori di diversi autori indipendenti di animazione. I suoi saggi sono stati pubblicati in inglese e in lingua serba in diversi libri di studi sull’animazione. Negli ultimi sette anni è curatrice della sezione dedicata al cinema d’animazione all’International Comics Festival di Belgrado, Serbia. È membro della commissione scientifica di Animafest Scanner, il simposio di studi sull’animazione contemporanea al World Festival of Animated Film Animafest che si tiene ogni anno a Zagabria, in Croazia. Scrive di animazione e arte per il settimanale belgradese Vreme. È autrice del libro Michael Dudok de Wit – A Life in Animation (CRC Focus).
“Vàclav Trojan – Music composition in Czech Animated Films” (CRC Press, Taylor and Francis Group, 2020).
Se il cinema a base di pupazzi animati è diventato oggi così popolare in tutto il mondo -a partire almeno da Nightmare Before Christmas-, il merito va in gran parte agli animatori e registi cecoslovacchi. Dagli anni Trenta in poi, sono stati ininterrotti i successi artistici di una “scuola” che, con radici profonde nel teatro di figura nazionale, ha scoperto come usare il linguaggio cinematografico per dotare la materia inerte di espressività e vita. La poetica cecoslovacca di tale animazione ha in effetti al suo cuore un paradosso affascinante: ciò che recita sullo schermo non nega mai la sua natura inanimata, ma anzi la esibisce. I pupazzi di Jiří Trnka (1912-1969) non mutavano mai espressione, come maschere in antiche commedie. Ciò che rendeva “vivi” i volti era la raffinatezza della loro costruzione, che impostava il loro sguardo in maniera da renderlo vago, perso verso misteriosi orizzonti; e vi era poi il cinema, che dava ritmo e senso alle pose degli attori in miniatura grazie a calcolate scelte di inquadratura, angolazione di ripresa e illuminazione. La pantomima, poi, era esaltata dalla musica, spesso a cura di Václav Trojan (1907-1983), collaboratore fisso di Trnka. Di questi artisti e della loro eredità parla un recente volume di Marco Bellano (Václav Trojan. Music Composition in Czech Animated Films, Routledge/CRC Press, 2019); durante l’incontro si prenderà spunto da questo libro per lanciare uno sguardo al cinema animato cecoslovacco e alla sua influenza su importanti registi del presente, quali Tim Burton (La sposa cadavere, 2005) e Henry Selick (Nightmare Before Christmas, 1993; Coraline, 2009).
Marco Bellano è professore a contratto di Storia dell’animazione e di Digital and Interactive Multimedia all’Università degli Studi di Padova. È stato docente anche presso l’Università di Salamanca, la Boston University Study Abroad Padua, la Fondazione Bruno Kessler e il Conservatorio di Ferrara. È autore di pubblicazioni internazionali sull’animazione e la musica per film, come Václav Trojan. Music Composition in Czech Animated Films (Taylor & Francis, 2019) e Allegro non troppo. Bruno Bozzetto’s Animated Music (Bloomsbury, 2021), nonché il saggio divulgativo 24 fotogrammi per una storia dell’animazione (Dino Audino, 2021). Nel 2020, in occasione del centenario di Fellini, è stato autore di uno dei capitoli del Wiley Companion to Federico Fellini, dedicato all’eredità grafica del regista. Nel 2014 ha ricevuto dalla SAS-Society for Animation Studies il Premio Norman McLaren-Evelyn Lambart per il miglior articolo accademico. Ha organizzato e presieduto il 29° convegno annuale della SAS (Padova, 2017). Si è inoltre diplomato in pianoforte e direzione d’orchestra al Conservatorio di Vicenza.
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