lunedì, 30 Gennaio 2023
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“O Dante! un poema per il 2000”

Ai “Giovedì della cultura” si parla di Dante. Nell’appuntamento del 2 febbraio (ore 18, casa dei Carraresi, Treviso) il prof. Giulio Ferroni presenterà il libro “O Dante! Un poema per il 2000”. Sarà presente l’Autore, il prof. Giorgio Manacorda. Coordina l’incontro il prof. Luigi Garofalo.

L’incontro è organizzato in collaborazione con la Società Dante Alighieri-Comitato di Treviso, che rilascerà, su richiesta, attestato di partecipazione valido ai fini della formazione.                                     

Il tema

Nel leggere e rileggere la Comedia dantesca Giorgio Manacorda si è trovato, quasi automaticamente, a riviverne il movimento, immettendone versi, situazioni, personaggi, ragionamenti, entro la propria voce personale di poeta. E ha scritto questo “poema impossibile”, che muove a ritroso dal Paradiso al Purgatorio all’Inferno, rivolgendosi a Dante dalla distanza del proprio e del nostro essere così “dopo”, così “tardi”, così “minori”. E’ un insistente corpo a corpo col grande poema, che si appropria delle sue forme e torsioni linguistiche, delle sue memorabili pronunce, in un gioco di luci e di ombre, di splendori e di orrori. Dialogando con Dante, in un nesso di audacia e umiltà, di ironia e di meraviglia, nella coscienza della sua incommensurabile distanza, Manacorda viene a interrogare sé stesso e tutti noi, ciò che resta e ci resta: percorre e misura i limiti del nostro mondo, tra lacerazioni, speranze, ansie, desideri, equivoci, errori, illusioni, metamorfosi, derive: rovesciando l’ascesa dantesca in un brulicante precipitare.

 Giulio Ferroni (Roma. 1943) dal 1975 al 1982 ha insegnato all’Università della Calabria, quindi fino al 2013 alla Sapienza di Roma, di cui è professore emerito, Ha raccolto l’esperienza dello studio delle più diverse zone della letteratura italiana in un’ampia Storia della letteratura italiana (Einaudi Scuola, 1991, Mondadori Università, 2012). I suoi studi sul Cinquecento italiano sono in parte raccolti nei volumi Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli (Bulzoni,1972), Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (Liguori 1977), Il testo e la scena (Bulzoni, 1980), Machiavelli o dell’incertezza (Donzelli, 2003), Ariosto (Salerno, 2008). Una sintesi della sua prospettiva insieme “teorica” e militante è data da Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (Einaudi, 1996, Donzelli, 2010), da I confini della critica (Guida, 2005) e da La solitudine del critico (Salerno,2019; vari saggi sulla letteratura contemporanea sono compresi nel volume Passioni del Novecento (Donzelli, 1999). Sui problemi della scuola ha scritto La scuola sospesa. Istruzione, cultura e illusioni della riforma (Einaudi 1997) e La scuola impossibile (Salerno, 2015), Una scuola per il futuro (La nave di Teseo, 2021). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Prima lezione di letteratura italiana (Laterza, 2009), La passion predominante. Perché la letteratura (Liguori, 2009), Scritture a perdere (Laterza, 2010), Gli ultimi poeti. Giovani Giudici e Andrea Zanzotto, il Saggiatore (2013), La fedeltà della ragione (Liguori, 2014), L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della “Commedia” (La nave di Teseo, 2019, Premi Viareggio e Mondello 2020. Ha diretto il volume sulla Letteratura della serie Treccani Il contributo italiano alla storia del pensiero (2018).

Giorgio Manacorda (Roma, 1941). Diventa ordinario nel 1980. Ha insegnato presso la nuovissima Università della Calabria e presso l’Università di Urbino. Dall’inizio degli anni Ottanta ha insegnato letteratura tedesca presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere moderne dell’Università della Tuscia (Viterbo), e presso l’Università di Roma “La Sapienza”.

E’ autore di numerosissime pubblicazioni che spaziano dalla poesia alla narrativa, dalla teoria e critica della poesia al teatro, dalla letteratura tedesca del Settecento a quella contemporanea.

Per Castelvecchi dirige, con Alfonso Berardinelli e Walter Siti, la rivista “L’età del ferro”. Tra le sue pubblicazioni più recenti per Castelvecchi si ricordano: La poesia (2016) e Pier Paolo Poeta. Le poesie di Pasolini (2022). Tra le altre sue innumerevoli pubblicazioni ricordiamo: Scrivo per te, mia amata e altre poesie (1973-2007) (Scheiwiller, 2009), Viaggio al centro della terra (Elliot, 2014), Catabasi (Elliot, 2019), Strappi siberiani (Elliot, 2021); La poesia è la forma della mente (De Donato-Lerici, 2002), La poesia italiana oggi. Un’antologia critica (Castelvecchi, 2004), Samiszdat. Giovani poeti d’oggi (Castelvecchi, 2005), Apologia del critico militante (Castelvecchi, 2006). Con Paolo Febbraro ha curato l’Annuario della poesia (1994-2012).

 I “Giovedì della cultura”

Iniziati nel 2019, gli appuntamenti settimanali sono stati sino ad oggi 111 e hanno riguardato una molteplicità di temi: arte, storia, geografia, filosofia, diritto, religione, fotografia, letteratura, moda, cucina, sport, fumetti, cucina, ecc.

Anche in questa stagione sarà possibile seguire le conferenze in diretta streaming collegandosi alla pagina Facebook della Fondazione Cassamarca oppure rivederle sul canale YouTube di Fondazione Cassamarca accedendo direttamente dal nostro sito: www.fondazionecassamarca.it.

L’appuntamento è alle ore 18 a Casa dei Carraresi.

Il progetto è sostenuto dalla società Carlo Alberto Srl.


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