I VENERDI’ DELLA CULTURA
Appuntamento il 15 maggio con la diretta Facebook.
L’antico e Raffaello
E’ dedicato a Raffaello, di cui ricorre il 500^ anniversario dalla morte, il prossimo appuntamento della Fondazione Cassamarca con i “Venerdì della cultura”.
L’ospite di venerdì 15 maggio sarà Giulia Salvo, Dottoressa di ricerca in Archeologia presso l’Università degli Studi di Padova che affronterà il tema: L’antico e raffaello
Ricordiamo che le conferenze, in ottemperanza alle disposizioni di contenimento di COVID-19, non si svolgeranno in modalità frontale presso Casa dei Carraresi, bensì “a distanza”, in videoconferenza, e sempre alle ore 18.
Sarà possibile seguirle collegandosi alla pagina Facebook della Fondazione Cassamarca e, successivamente, rivederle sul canale YouTube sempre della Fondazione Cassamarca, accedendo direttamente dal nostro sito: www.fondazionecassamarca.it.
Il progetto è sostenuto dalla società Carlo Alberto Srl.
Abstract
Raffaello: un nome ben noto al grande pubblico, così come ben note sono probabilmente alcune delle sue opere più celebri, che hanno segnato la storia dell’arte moderna. Forse meno noto, però, è il fatto che nell’elaborazione delle creazioni del maestro di Urbino un ruolo non indifferente giocò la cultura artistica antica. E infatti i temi e le forme del classico, che allora si andavano scoprendo attraverso i monumenti e i reperti che venivano in luce, assursero a fonte di ispirazione e furono riproposte in molte delle creazioni raffaellesche. Un repertorio, quello antico, che è diventato fondamento stesso della cultura occidentale contemporanea e patrimonio comune.
Ripercorreremo insieme alcuni dei più celebri esempi di “citazionismo” dell’antico da parte di Raffaello, che riprodusse nelle proprie opere schemi e figure tratte per lo più da pezzi scultorei romani all’epoca noti e oggetto di collezione. La nostra attenzione si concentrerà in particolare su un monumento che, sopra tutti, esercitò un fascino memorabile nell’immaginario di età rinascimentale, tanto da contribuire alla nascita di un vero e proprio genere consacrato da Raffaello stesso: la Domus Aurea di Nerone. A partire dal 1400 numerosi artisti, tra cui lo stesso maestro urbinate, penetrarono attraverso cunicoli all’interno del complesso e riprodussero i ricchi apparati decorativi con motivi fantastici, che potevano ammirare da vicino sulle volte grazie ai poderosi interri. E fu così che questi elementi ornamentali irreali, che si andavano scoprendo alla soffusa luce delle torce di quelle che allora parevano essere delle “grotte”, e che furono per tal motivo ribattezzati “grottesche”, affascinarono e ispirarono l’immaginazione di pittori come Raffaello. Gli affreschi neroniani influenzarono talmente tanto il gusto e la cultura artistica rinascimentale da essere riprodotti nei più importanti palazzi papali a imitazione dell’antico, come accade nelle logge o nella stufetta del Cardinale di Bi
Giulia Salvo
E’ Dottore di Ricerca in Studio e Conservazione dei Beni Archeologici e Architettonici presso l’Università di Padova, con cui attualmente collabora. I suoi interessi vertono principalmente sull’età romana e, nello specifico, sulla valenza che la letteratura assume nella ricostruzione della cultura figurativa antica, con un’apertura anche alle reminiscenze classiche nel periodo moderno. Attualmente i suoi studi si concentrano sul fenomeno del collezionismo di quadri nel mondo antico, con particolare riguardo alle fonti letterarie e archeologiche che recano testimonianza di raccolte di pitture. Ha inoltre dedicato ampio spazio alla produzione dei sarcofagi romani di età imperiale, con attenzione alle modalità di creazione e trasmissione dei rilievi funerari.
Fa parte di diversi progetti di ricerca attivi presso l’Università di Padova, tra cui il progetto MArS. Mito, Arte, Società nelle Metamorfosi di Ovidio, incentrato sull’analisi del poema ovidiano dall’angolazione dello storico dell’arte. Ha partecipato all’organizzazione della mostra Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano tenutasi a Padova nel 2012 ed è stata co-curatore della mostra Ovidio. Amori, miti e altre storie organizzata alle Scuderie del Quirinale di Roma tra il 2018 e il 2019. Cura la redazione scientifica della collana “Antenor Quaderni” e della rivista “Eidola. International Journal of Classical Art History”.
Ha al suo attivo due monografie e 45 articoli in riviste scientifiche di settore, volumi e atti di convegno nazionali e internazionali.
Questo il calendario dei prossimi appuntamenti:
Venerdì 22 maggio
Conoscenza, politica. Due casi di arricchimento dei significati nella Divina Commedia
Francesco Bruni, Professore emerito di Storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Venezia. Accademico dei Lincei
Martedì 26 maggio
I grandi processi della storia: Verre. Quando la repubblica protegge i deboli
Paola Ziliotto, Professoressa di Istituzioni di diritto romano presso l’Università degli Studi di Udine
Venerdì 29 maggio
I grandi processi della storia: Gian Giacomo Mora. La giustizia al tempo della peste
Loredana Garlati, Professoressa di Diritto medievale e moderno presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca
Venerdì 5 giugno
La storia di Gesù: approccio biblico
Don Michele Marcato, Direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose Giovanni Paolo I
Venerdì 12 giugno
La storia di Gesù: questioni ermeneutiche
Don Stefano Didonè, Direttore dello Studio teologico interdiocesano di Treviso e Vittorio Veneto
Venerdì 19 giugno
La storia di Gesù: il processo
Luigi Garofalo, Professore di Diritto romano e di Fondamenti del diritto europeo presso l’Università degli Studi di Padova