venerdì, 08 Marzo 2024
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Anticipato a martedì il “Giovedì della cultura” dedicato a “Libertà di parola e archetipi della democrazia”

Eccezionalmente di martedì l’appuntamento settimanale con i Giovedì della cultura che il 12 marzo, alle ore 18, avrà come ospite il prof. Alberto Camerotto, docente di Lingua e letteratura greca presso l’Università Ca’ Foscari, che ci parlerà di: Libertà di parola. Archetipi della democrazia.

Il tema – Parrhesia è dire tutto ciò che si pensa. Parrhesia è dire tutto davanti a tutti. Ogni frase ha un peso, un significato. Stanno dentro alla parola e alle sue due componenti greche, pan e rhesis. Elementi semplici per una idea impegnativa, importante, difficile. Anche pericolosa, come sappiamo dalla vita quotidiana del nostro mondo. Parrhesia è la stessa cosa che dire libertà, dell’uomo, del cittadino, perché non c’è eleutheria senza parrhesia. Il senso della libertà nasce proprio da questo. Si comincia a esistere solo quando risuonano le nostre prime parole libere, parole pubbliche davanti a tutto il mondo.

La democrazia ha qualche significato proprio per la libertà di parola, fin dall’inizio, fin dai primi esperimenti più antichi. Perché neanche la democrazia può esistere, se non c’è la libertà di tutti di esprimere la propria opinione. Non facile, con molti problemi. Ma con qualche valore fondamentale. Non è perché qualcuno deve prevalere su un altro, ma perché il pensiero, anzi i tanti pensieri di tutti sono un  contributo per il bene comune. Parrhesia significa, allora, anche uguaglianza, ovvero isonomia. O ancora, forse su un piano più ampio, perfino universale, isotimia. Tutti siamo uguali di fronte alla parola pubblica, che non a caso in principio si chiamava isegoria. Un bel diritto per sentirci tutti aristoi alla stessa maniera. Ma diciamolo subito. Noi crediamo che la parrhesia sia un diritto. Antico, profondo, sta dentro di noi. Va bene. È la nostra sicurezza. Ma soprattutto la parrhesia è un dovere. Non un obbligo, ma, sicuramente meglio, un istinto civile, profondo, originario, un imperativo etico. Quando parliamo in pubblico parliamo per tutti. Per vivere insieme ognuno deve fare la sua parte. Prima di tutto con i pensieri e con le parole. Le tracce più antiche e importanti della nostra libertà di parola le troviamo già in Omero, tra le azioni e i discorsi in assemblea degli eroi, nello scontro di Achille e di Agamennone, tre secoli prima dell’invenzione della parola parrhesia. In fin dei conti, l’argomento di canto dell’Iliade, il grande poema della guerra di Troia, non è altro che questo. È la contesa degli eroi nell’assemblea dell’esercito acheo. La parola di Achille, la parola di Calcante, il potere e il sopruso di Agamennone. È un tema che piace, il confronto delle parole è qualcosa di spettacolare, che appassiona il pubblico, l’uditorio dei canti orali. È un problema di libertà di parola, di volontà e identità degli eroi, di potere e responsabilità collettiva. Una questione di interesse comune, di valutazione dei problemi, di pluralità delle interpretazioni e delle proposte. C’è anche l’errore storico di Tersite, l’eroe che sbaglia le parole, un’occasione perduta per sempre, una questione di kairos, una responsabilità che ci fa pensare. La parrhesia è sempre impegnativa, non è mai una cosa facile.

Alberto Camerotto Insegna Lingua e letteratura greca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si interessa principalmente di epica greca arcaica e delle strategie della narrazione del mito, ma anche di parodia, di commedia e di satira antica. È l’ideatore, con Filippomaria Pontani, del progetto Classici Contro che porta la voce dei classici antichi nei teatri d’Italia, in particolare al Teatro Olimpico di Vicenza (2014 Nuda Veritas, 2015 Teatri di guerra, 2016 Xenia, 2017 Utopia Europa, 2018 Dike, 2019 Anthropos, 2020 Oikos). È il responsabile del Laboratorio di Letteratura Greca dei giovani di Aletheia Ca’ Foscari. È presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica di Venezia. Dirige con F. Pontani la collana ‘Classici Contro’ di Mimesis Edizioni. Collabora con progetti e gruppi di ricerca in Italia e all’estero tra Amsterdam, Barcellona, Rouen, Atene, Oxford, Santa Fè. Interviene occasionalmente sulle pagine culturali dei quotidiani. Ha ideato e diretto per il Gruppo GEDI il progetto Verità di Stampa. Nascono dai lavori delle lezioni il Seminario Utopico e il Seminario Epico (in collaborazione con l’Università di Salerno e l’Università di Siena). Ha ideato il progetto Effetto Satira per una discussione scientifica attorno alle nuove ricerche su Luciano di Samosata e sulla satira antica. Per gli studenti di Beni Culturali ha realizzato l’esperimento di Eikones [Akademaikai] per una azione corale in difesa della natura, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico a partire dai pensieri antichi. Ha ideato e coordinato il progetto Oikos Poeti per il futuro, che raccoglie da tutto il mondo centocinquanta poeti in due volumi e apre la discussione in una serie di azioni tra la rete e l’Olimpico sul significato civile della parola poetica nel nostro tempo – naturalmente con il pensiero di Omero. Tra le pubblicazioni recenti: Fare gli eroi. Le storie, le imprese, le virtù: composizione e racconto nell’epica greca arcaica, Il Poligrafo, Padova 2009; Luciano di Samosata. Icaromenippo, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2009; Gli occhi e la lingua della satira. Studi sull’eroe satirico in Luciano di Samosata, Mimesis, Milano-Udine 2014; La satira del successo. La spettacolarizzazione della cultura nel mondo antico (tra retorica, filosofia, religione e potere), Mimesis, Milano-Udine 2017; Luciano di Samosata. Menippo o la negromanzia, Mimesis, Milano-Udine 2020. È uscito ora l’esperimento di scrittura satirica secondo le regole antiche: Vedere Venezia. Treni satirici quotidiani (Dario De Bastiani Editore, 2020). Tra gli ultimi volumi dei Classici Contro: Uomini contro. Tra l’Iliade e la Grande Guerra, Mimesis, Milano-Udine 2017; Xenia. Migranti, stranieri, cittadini tra i classici e il presente, Mimesis, Milano-Udine 2018; Utopia (Europa), ovvero del diventare cittadini europei, Milano-Udine 2019; Dike, ovvero della giustizia tra l’Olimpo e la terra, Mimesis, Milano-Udine 2020; Anthropos. Pensieri, parole e virtù per restare uomini, Milano-Udine 2020. In edizione greca sono stati pubblicati i volumi Κλασικοί Κατά (Εκδόσεις Γκόνη, Athinai 2017) e ΟΥΤΟΠΙΑ (ΕΥΡΩΠΗ) (Εκδόσεις Γκόνη, Athinai 2020).

Ricordiamo che il ciclo di conferenze della Fondazione Cassamarca prevede un incontro ogni giovedì alle 18, da qui al 30 maggio 2024, a Casa dei Carraresi, con qualche incursione anche alla Chiesa di Santa Croce per gli eventi musicali. Iniziati nel 2019, gli appuntamenti settimanali sono stati sino ad oggi 148.  

Tra le novità, in collaborazione con il ristorante Ai Brittoni, situato a piano terra di Casa dei Carraresi, sarà possibile fermarsi a cena e degustare un menù studiato di volta in volta in base al tema della conferenza e proposto al prezzo fisso di 30 Euro.  Il menù del 12 marzo è dedicato a “Primavera in cucina”.


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