mercoledì, 10 Gennaio 2024

Nuove uscite della collana “Firmamenti”

Dopo i primi due volumi “Theodoer Daubler. L’aurora boreale. Autointerpretazione” a cura di Luigi Garofalo, con testo tedesco a fronte, e “Asconio. Commento alle orazioni di Cicerone”, a cura di Bernardo Santalucia, con testo latino a fronte, escono in questi giorni altri due volumi della collana: Hermann August Korff. Lo spirito dell’età di Goethe, a cura di Giampiero Moretti e Theodoer Daubler. L’aurora boreale. Prima parte. Mediterraneo, a cura di Luigi Garofalo. La collana, diretta da Maurizio Bettini, Massimo Cacciari e Luigi Garofalo, è edita da Marsilio.

Il progetto editoriale, promosso dalla Fondazione Cassamarca, si propone di valorizzare e far conoscere opere di straordinaria importanza nella formazione del pensiero occidentale, talora trascurate dalla critica o addirittura prive di una traduzione italiana. Ciascun testo è arricchito di saggi scritti da autorevoli studiosi, volti soprattutto a coglierne il significato sotto il profilo storico-filosofico e giuridico-antropologico.

Lo spirito dell’età di Goethe è l’opera che ha consacrato Korff all’empireo della germanistica nella sua versione più alta, in cui domina l’intreccio tra filosofia e letteratura. Dai cosiddetti Stürmer ai loro “avi” illustrissimi (Schiller e Goethe), a Hölderlin, Novalis, Friedrich e August Schlegel, Wackenroder, Eichendorff, Kleist, Alexander e Wilhelm von Humboldt, Jacob e Wilhelm Grimm, in questo testo transitano tutti coloro che hanno reso irripetibile la stagione dell’età di Goethe. L’inizio di una storia eccezionale, molteplice e una. Hermann August Korff (1882-1963) è stato uno dei maggiori interpreti della cultura estetica e letteraria tedesca, soprattutto del periodo classico-romantico, e i suoi studi sono ancora un punto di riferimento, non soltanto per la germanistica in senso stretto. Abilitatosi nel 1913 con un lavoro dal titolo Voltaire come autore classicista nella letteratura tedesca del XVIII secolo, negli stessi anni Korff inizia a concepire il Geist der Goethezeit (1923-1953), testo il cui centro è l’idea di “umanità” sviluppata lungo l’arco temporale e spirituale che procede, in Germania, circa dal 1760 al 1830. Dopo aver iniziato la carriera universitaria a Francoforte, si trasferì a Lipsia, dove insegnò fino al 1957, svolgendo nel frattempo anche incarichi a Harvard (1935) e alla Columbia (1938).

Giampiero Moretti è ordinario di Critica letteraria e letterature comparate presso l’Orientale di Napoli, dove ha insegnato a lungo Estetica. Studioso del romanticismo tedesco e dei suoi sviluppi in età novecentesca, ha curato edizioni italiane di molti degli autori presenti nell’opera di Korff, oltre che di Bachofen, Klages, Walter F. Otto e Heidegger. È autore di Heidelberg romantica. Romanticismo tedesco e nichilismo europeo, Morcelliana 2013.

 

Theodoer Daubler. L’aurora boreale. Prima parte. Mediterraneo è a cura di Luigi Garofalo. Dopo Autointerpretazione, il testo in prosa che Däubler aveva premesso alla seconda edizione dell’Aurora boreale, esce così con la prima parte della sua straordinaria composizione, di oltre trentamila versi. Il volume, aperto da una presentazione di Luigi Garofalo in cui viene richiamato il suo saggio sulla vita e l’opera di Däubler, si chiude con i contributi di Marcello Montalto e Paolo Ruffilli, ai quali si devono la traduzione dei versi e la loro strutturazione poetica, nel rispetto delle rime dell’originale. La poesia di Däubler vive costantemente in una dimensione visionaria. Pur partendo dai dati reali, a giocare la carta vincente è l’immaginazione, in quanto immaginare non è un occasionale e generico fantasticare, ma dare corpo di immagine a ciò che si arriva a intuire. L’aurora boreale è il segno permanente della primigenia coniugazione tra il sole e la terra, reazione elettrochimica e metafora visibile di una luce giallo-sole originaria che, mescolandosi al blu-notte del buio, produce le scie di verde-vita che la caratterizzano. Trattare in versi gli argomenti teorici è sempre difficile e Däubler, per tradurre liricamente anche i passaggi più ideologici, fa ricorso a tutti gli espedienti che la poesia offre. Nella convinzione che il ritmo sia lo strumento migliore per affrontare la sfida. Theodor Däubler, nato nella Trieste austro-ungarica del 1876, fu poeta e scrittore della schiera degli espressionisti. Trasferitosi a Vienna con la famiglia, trascorre la sua vita da bohémien: Parigi, Berlino, Dresda, Firenze, Roma, Ginevra e Atene sono le principali città in cui sosta, frequentando i salotti più ambiti e intessendo relazioni con esponenti di spicco del mondo della letteratura, dell’arte e del pensiero politico e giuridico. Tra le sue opere spicca Das Nordlicht, originariamente progettato in italiano con il titolo Impero del sole.

Luigi Garofalo è professore ordinario di Diritto romano e di Fondamenti del diritto europeo all’Università di Padova. Fa parte della Real Academia de Jurisprudencia y Legislación di Spagna e di altre istituzioni culturali. Per il «Corriere della sera» ha curato la serie dei «Grandi processi della storia». È autore di numerose pubblicazioni sul diritto antico e vigente, che spaziano nell’arte e nella poesia. Per Marsilio, ha curato nel 2022 Autointerpretazione di Teodoer Däubler