Gian-Luca Baldi, compositore, scrittore e titolare della cattedra di composizione presso il conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto, sarà l’ospite del prossimo appuntamento con i Venerdì della cultura.
Il tema della serata sarà: “Ludwig van Beethoven alla luce del XXI secolo”
L’appuntamento cade proprio in prossimità del 250° anniversario dalla nascita del celebre compositore, nato il 16 dicembre 1770 a Bonn.
Nel pieno rispetto delle disposizioni di contenimento del Covid, la conferenza sarà in diretta streaming, collegandosi alla pagina Facebook della Fondazione Cassamarca e sarà possibile poi rivederla sul canale YouTube di Fondazione Cassamarca accedendo direttamente dal sito: www.fondazionecassamarca.it.
L’appuntamento è alle ore 18.00.
Il progetto è sostenuto dalla società Carlo Alberto Srl.
Ricordiamo anche che il ciclo di conferenze del 2020 si concluderà con l’appuntamento del 18 dicembre prossimo sul tema L’identità Veneta. Il relatore sarà Ulderico Bernardi, Professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia
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Gian-Luca Baldi
Gian-Luca Baldi (Bologna 1961). Compositore, scrittore e titolare della cattedra di composizione presso il conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto (Treviso), è autore di oltre una settantina di composizioni per vari organici e destinazioni (da camera, per orchestra, per il cinema, per la danza ed il teatro musicale), eseguite nei più importanti teatri e festival di una trentina di città italiane, tra cui Roma, Torino, Milano, Bari, Bologna, Padova, Trento e all’estero negli Stati Uniti, in Spagna e in Brasile.
Ha cominciato agli inizi degli anni Duemila a dedicarsi professionalmente anche alla scrittura, principalmente (ma non solo) attraverso il suo impegno di saggista e teorico con libri come Introduzione alla modalità e al pensiero musicale moderno (Bèrben, Ancona 2002), Grammatica dell’armonia fantastica – Appunti e Interludi (Anicia, Roma 2012), Grammatica dell’armonia fantastica – Quaderni di lavoro (Anicia, Roma 2014), Cronodiànoia o del Realismo Interiore (Armelin, Padova 2015). Nel 2016 ha vinto il premio Bukowski nella categoria miglior romanzo con Quello di cui non vogliamo parlare (Giovane Holden, 2016). Collabora inoltre dal 2014 con la rivista della Mondadori «Prometeo» e col Festival MITO per il quale scrive i programmi di sala.
È appena uscito, presso la Tab edizioni di Roma, il volume La metamorfosi della fiaba, a cura d A. Articoni e A. Cagnolati contenente il suo saggio Tempi difficili nella città grigia: da Charles Dickens a Philip K. Dick, appunti e idee per una fiaba in musica per il Terzo Millennio.
Per maggiori informazioni: www.gianlucabaldi.it
Abstract
Confrontarci con la figura di Ludwig van Beethoven oggi significa da un lato approfondire la conoscenza di un compositore la cui musica, da oltre duecento anni, parla alla mente e al cuore di una platea estremamente vasta di persone. Nonostante le profonde trasformazioni sociali e culturali dell’epoca che stiamo vivendo, e delle sue ripercussioni sulla sensibilità e sul gusto, nonostante il cambiamento radicale del modo stesso in cui avviene oggi l’offerta musicale e si diffonde, la musica di Beethoven appare ancora in grado di sedurre e conquistare.
Dall’altro lato, studiare il ruolo che Beethoven ebbe nella società del suo tempo e come la sua musica fu considerata, ci costringono a riflettere sul ruolo del musicista nel mondo contemporaneo, e del significato e dell’importanza che attribuiamo alla musica e all’arte più in generale, noi uomini del XXI secolo.