Se passate in via Santa Bona Nuova fermatevi a visitare Villa Ca’ Zenobio, splendida residenza fuori mura.
Il complesso dominicale originario è visibile in una mappa del 1680, segnalato come proprietà di don Domenico Biscaro. Esso appare già costituito da un edificio padronale, una “caseta” su un lato del giardino e un oratorio affacciato sulla via pubblica. Nel ‘700, il palazzo venne ristrutturato e ampliato, aggiungendo al corpo centrale, arricchito da trifore sovrapposte, le ali laterali con attico. L’attuale barchessa, con loggiato ad arcate prospettante il giardino, fu edificata inglobando l’edificio preesistente, per volere dell’avvocato veneziano Sebastiano Uccelli, proprietario della villa dal 1744. Lo stesso committente volle ricostruito anche l’oratorio nobiliare a pianta ottagonale. La proprietà di questa residenza di campagna passò attraverso svariate famiglie, da quella degli Zenobio, tramite il conte Verità che la acquistò nel 1779, derivò la denominazione più usuale. La villa conserva importanti testimonianze figurative che costituiscono una pagina significativa della decorazione settecentesca veneta. La Sala della Musica, a pianterreno dell’edificio principale, fu decorata nel secondo decennio del secolo con affreschi alla moda, attribuiti a Gregorio Lazzarini, che propongono il tema amoroso attraverso la raffigurazione di Eros e di coppie di innamorati desunte dalla mitologia e dalla Gerusalemme Liberata.
Intorno alla metà del ‘700 intervenne, su commissione dell’Uccelli, Francesco Fontebasso. Il celebre pittore veneziano, nel salone al primo piano, affrescò entro raffinati stucchi rocaille le allegorie della Giustizia, Pace e Virtù, oltre a dipingere una serie di tele ora in collezioni private. L’artista affrontò anche l’impresa della decorazione della barchessa, ispirandosi ai grandi esempi tiepoleschi. Nella sala da ballo, entro un impianto scenico illusionistico spettacolare, sono vivacemente rappresentati tre episodi di tematica storica relativi ad Aureliano e Zenobia, affrontati come un grande racconto festoso e ricreativo che viene attualizzato, nel gioco della finzione, affiancando ai personaggi antichi alcune figure tratte dalla vita settecentesca contemporanea.
Sono temi dell’immaginario settecentesco destinati ora a fare da cornice alle nuove funzioni di questo splendido ambiente dove trovano collocazione una libreria per ragazzi e uno spazio espositivo di vini in attesa di arricchirsi di nuove offerte e servizi.